Tipicamente romane, le puntarelle alle acciughe sono ormai universalmente conosciute, per la loro bontà e freschezza.
Se ne parla diffusamente in un interessante articolo sul Calendario del cibo Italiano, nella giornata al loro dedicata.
Le puntarelle sono i germogli centrali della cicoria catalogna; quelli più piccoli e bianchi, croccanti e tenerissimi, sono ottimi consumati crudi in insalata, mentre quelli appena più esterni, lunghi e bianco-verdi, possono essere utilizzati in varie ricette, come quella che vi propongo, semplicissima da preparare e molto versatile, variante cotta della nota preparazione con il condimento a crudo.
Ci occorreranno, per preparare un contorno per 4 persone:
- 500 g di puntarelle pulite
- quattro cucchiai di olio extra vergine di oliva
- due spicchi di aglio
- un peperoncino piccante
- 4/5 acciughe sotto sale, oppure una scatola di acciughe sott’olio, ben scolate
Una volta pulite e ridotte in listarelle sottilissime le puntarelle, con l’apposito attrezzo, o con un coltellino affilato e tanta pazienza, le mettiamo a bagno in acqua ghiacciata: questo le farà arricciare, dando loro il caratteristico aspetto.
Prepariamo un soffritto con olio e due spicchi di aglio scamiciati e tritati. Se piace il tocco piccante, ci sta benissimo anche un peperoncino.
Poi facciamo sciogliere nell’olio le acciughe dissalate a lungo sotto acqua corrente (se utilizzate quelle in scatola, potete saltare questa fase), e mettiamo ad insaporite le puntarelle, ben scolate.
Aggiungiamo un paio di bicchieri di acqua, copriamo con il coperchio e lasciamo cuocere per una mezzora.
Ecco pronto un contorno gustoso e saporitissimo. Se accompagnato da due belle fette di pane abbrustolito, può diventare un piatto unico. Provate anche ad utilizzare le puntarelle alle acciughe per condire la pasta, otterrete un primo piatto nutriente e completo.
Adoro le puntarelle e, in generale, le tue ricette. Mi hai risolto molte situazioni, grazie!
Serenella
Grazie davvero Serenella, sono molto felice di sapere che le mie ricette piacciono e sono utili. Continua a seguirmi, ne ho ancora tante in serbo!
Anche a me piacciono moltissimo,ma a Genova non le trovavo quasi mai. E quando c’erano, non avevo voglia di cucinarle 🙂 adesso mi mangerei le mani fino ai gomiti, anche perche’ questa ricetta e’ veramente “LA” ricetta per antonomasia, la morte loro, insomma. E quel peperoncino, che rimanda alla tua terra, la accende di quel tocco in piu’ che le rende ancora piu’ gustose. Brava!
Qui non sono molto apprezzate e non si trovano spesso, però ho un orto amico 😉 a disposizione: io prelevo e cucino e in cambio regalo l’assaggio 😀